Confessioni di un amore smisurato per l’Ariosto: di questo trattano i versi che seguono.
La poetica di questo emiliano d’antan mi colpì fin da prima lettura: la tecnica dello straniamento, il cambio di prospettiva, il “guardar le cose da fuori”…ciò che perseguo quotidianamente nella mia vita, da lui cantato e sublimato.
Lo spirito critico.
Questo è ciò che fa mediante il personaggio di Astolfo: osservare da lontano, con spirito critico appunto, la follia dell’uomo all’inseguimento di vane illusioni, di piccolezze e bassezze.
A voi.
“Come Astolfo
Come Astolfo sono in cerca del senno
dell’Orlando innamorato e furioso
sul satellite amato riposo
errando vuoto in attesa di un cenno.
Osservo il mio mondo
piccolo e tondo
lo vedo girare
sia terra o sia mare
ne odo i rumori
voci e sospiri
di ciò che è perduto
o forse è mai stato.
Stringo forte i miei occhi ormai stanchi
metto a fuoco passato e presente
così scorgo i sorrisi tuoi bianchi
misti a lacrime e profumo insistente.
Osservo il mio cuore
lo sento svenire
è nelle tue mani
ieri e domani
lo hai stretto e voluto
finché ne hai saputo
vivere il fiore
del suo vero amore.
Io sono Astolfo ed insieme anche Orlando
in cerca del senno sulla Luna vagando
in cerca di ciò che sulla Terra ho lasciato
per ritrovar te, la metà che ho amato.”