Animanera

Ci sono notti
in cui vorrei affogare
nel caffè
per rimanere sveglio mentre sogno
e decidere annaspando
se scappare e poi morire
o morire respirando.

Ci sono notti
in cui mi vorrei sciogliere
nel cioccolato
per far dolce questo mondo
dal destino neroamaro
e poi svegliarmi
illuso, in coma profondo.

Ma l’anima si tinge scura
come una lacrima nel cielo
e riemerge insicura
marea nera impura.

Schiava d’incubo
tra incudine e predatore
come preda al macello
la paura come un chiodo
conficcato nel cervello
per mano del buio
che si fa martello.

Ci sono notti
in cui vorrei solo respirare
per donar vita a chi ho deciso di amare.

Ci sono notti
in cui vorrei solo sognare.

Sussurro alla Luna

Galleggiando sul soffio
di questa brezza,
segui la scia argento
del profumo del mare
e di dolce sognare.

Giunto alla Luna
dal manto stellato,
come all’alba
in apnea
aspetta il sole,
così troverai le mie labbra
a fior d’acqua
salate appese al filo
dell’orizzonte
tra il buio e il cielo
tra vivere ed esistere
resistere
per l’eterno tuo bacio.

Sabbia e Stelle

Brezza di mare
culli i pensieri
carezzi i desideri
tra note argento e
lieve profumo
dolce ondeggiare.

Nostalgica melodia
onda calma
porta in dono colmo
il mio cuore a te
mentre disegni amore
sulla sabbia ancora calda.

Osservo il blu orizzonte
tra le vesti del mio oblò sul mondo
tende bianche come lenzuola
a cui pensi di aver lasciato l’anima
come sudore del nostro amore
odore a cui non potrai rinunciare.

Ti osservo e adoro
delicata calla mia
mentre il mare porta via
la tua scritta d’oro
per un viaggio inaspettato
tra spine e petali velluto.

Mon cœur de fleurs

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Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, mentre ascoltavo per l’ennerrima volta “Non, je ne regrette rien“, struggente e ispirato testamento di Edith Piaf, mi convinsi di volere (e potere) scrivere in francese.

Si sa, la volontà spesso non coincide con la capacità… 😎
Perciò, queste parole restano l’unico esperimento – assolutamente precedente a “Moon of my life / My sun and stars” 😋

Mon cœur de fleurs

J’avais dit –mon cœur toujours-
c’était pour toi seulement,
chant de vent et fleurs,
mon amour.

J’avais dit –soleil toujours-
en oubliant étoiles et Lune
cadeaux pour toi seulement,
mon amour.

Suis encore ici,
mon cœur de fleurs,
pour toi seulement à vivre toujours
bercé par les pétales du vent,
mon amour.”

*In foto, vi presento Fenix, risorta dalle ceneri.

L’aquilone

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Tutti noi abbiamo dei sogni.
Tutti noi vorremo che si realizzassero.

Tutti vogliono il meglio per se stessi.
Tutti vogliono essere il meglio.

Eppure…
…Eppure, quanto tempo noi dedichiamo al nostro vero “io”?

Quanto spesso tutti lasciano da parte l’ “es”?

“L’aquilone

Il vento soffia
sui tuoi sogni
legati stretti al tuo aquilone
il vento soffia
e non ti ascolta
spinge avanti la tua vita
mentre guardi l’orizzonte
e il filo scorre tra le dita.

Osservi alto
il tuo aquilone
nei tuoi occhi l’illusione
che la corsa del tuo sogno
potrà essere infinita
e il vento soffia
tu lo ascolti e non ti accorgi
che il filo scorre tra le dita.

Il vento soffia
e non ti ascolta;
oggi è il giorno
in cui realizzi
di dover chiudere le mani,
tener stretto il tuo domani
e i sogni tuoi non far morire,
perché il filo scorre e può finire.”

Sei.

Spesso è la semplicità ad arrivare dritta al cuore: immediatezza, sentimenti decostrutti, gesti spontanei.
La complessità affascina, ma le complicazioni stufano e appesantiscono la leggerezza dell’essere…

Ho cercato le parole per descrivere questa ‘rêverie d’amour’: sei.

“Sei il mio cioccolatino,
io la tua carta colorata.
Sei il mio riso di bambino,
ed io il tuo giocattolino.
Sei la mia spiaggia bianca,
io il tuo il mare che ti bagna.
Sei il mio respiro la mattina,
ed io la tua ninna nanna.
Sei il mio fiore profumato,
io la tua ape innamorata.
Sei la mia stella d’oro,
e tu lo sai…

…quanto ti adoro.”

Color perla (la tua pelle)

Color perla
la tua pelle
come miele
vorrei berla:
scopri il nostro oblio
e il desiderio
sfiorar dolce
le tue spalle
il liscio ventre
e le mie labbra
e il mio respiro
sul tuo collo
come nave che arriva
finalmente al porto.

Perché è stata una tempesta,
mordo piano
le tue guance
e le mie labbra
come calda pioggia d’estate
sul tuo seno
onde di un oceano
il più bello su cui ho mai volato
ora vibra forte sul mio petto
quasi a ricordarne la dolcezza
armonia mai dimenticata.

I tuoi occhi socchiusi
già sognano il domani,
nostra prossima magia
di caldi corpi a sospirare.

Nero su tela

Mi sono sempre chiesto che gusto abbia la vendetta.

Non mi sono mai lasciato andare a ritorsioni, quindi credo di non averne mai assaggiato il sapore.

Però…però…Qual è il vostro rapporto con la vendetta?

Altro argomento: come gestite gli errori del passato, quelli che si trascinano nella coscienza e appesantiscono? Riuscite a voltare pagina facilmente?

Ora vorrei che poteste osservare il mio dipinto su tela, nelle parole qui sotto.

“Nero su tela
(Infanzia e Coscienza)
<< Gli sembrò che gli orchi fossero esseri semplici, in confronto agli
umani. >>
S. Larsson, “Uomini che odiano le donne”.

Sarò il buio dei tuoi giorni,
dannazione dei tuoi sogni,
del tuo respiro la fatica
dell’affanno e del terrore.

Del cuore tuo sarò veleno,
fuoco in vena e serpe in seno,
morirai del tuo soffrire,
pregherai pur di morire.

Non un fulmine né tuono
a ciel sereno,
dolce culla continua
ti canta
il ritornello tra le strofe della vita
per destarne la sorda coscienza
prima che in eterno sia sopita.

Eran quelli i giorni senza palco né sipari,
quando ancora non tessevi
i tuoi abiti di scena
e le maschere indossate
eran solo oblio e riso.

Nenia dolce e insieme amara
stringe il cappio sul tuo ego
ormai adulto e smisurato:
è finita!

Come cinico spettro
emerge ed impera
piange e dispera
la bianca chimera
di cui è sazia, nera,
l’anima fiera.

Sarò il ponte tra i tuoi incubi,
Caronte nel tuo Ade di incoscienza
e follia, finché morte non separi
il tuo caduco corpo
e la corrotta essenza,
ormai per sempre mia.