Mi sono sempre chiesto che gusto abbia la vendetta.
Non mi sono mai lasciato andare a ritorsioni, quindi credo di non averne mai assaggiato il sapore.
Però…però…Qual è il vostro rapporto con la vendetta?
Altro argomento: come gestite gli errori del passato, quelli che si trascinano nella coscienza e appesantiscono? Riuscite a voltare pagina facilmente?
Ora vorrei che poteste osservare il mio dipinto su tela, nelle parole qui sotto.
“Nero su tela
(Infanzia e Coscienza)
<< Gli sembrò che gli orchi fossero esseri semplici, in confronto agli
umani. >>
S. Larsson, “Uomini che odiano le donne”.
Sarò il buio dei tuoi giorni,
dannazione dei tuoi sogni,
del tuo respiro la fatica
dell’affanno e del terrore.
Del cuore tuo sarò veleno,
fuoco in vena e serpe in seno,
morirai del tuo soffrire,
pregherai pur di morire.
Non un fulmine né tuono
a ciel sereno,
dolce culla continua
ti canta
il ritornello tra le strofe della vita
per destarne la sorda coscienza
prima che in eterno sia sopita.
Eran quelli i giorni senza palco né sipari,
quando ancora non tessevi
i tuoi abiti di scena
e le maschere indossate
eran solo oblio e riso.
Nenia dolce e insieme amara
stringe il cappio sul tuo ego
ormai adulto e smisurato:
è finita!
Come cinico spettro
emerge ed impera
piange e dispera
la bianca chimera
di cui è sazia, nera,
l’anima fiera.
Sarò il ponte tra i tuoi incubi,
Caronte nel tuo Ade di incoscienza
e follia, finché morte non separi
il tuo caduco corpo
e la corrotta essenza,
ormai per sempre mia.